Qual è il tempo da considerare per il calcolo del valore dei beni oggetto di collazione ?
Secondo la Cassazione Civile, sez. II, sentenza 30/01/2017 n° 2299, si deve far riferimento al momento di apertura della successione.
Si riporta un estratto di quanto statuito dal Supremo Collegio:
“Intanto, va evidenziato che correttamente, la Corte distrettuale, nel confermare la sentenza di primo grado, ha imputato all’asse ereditario sia il fondo rustico oggetto di compravendita del 1973, sia l’appartamento di via Quarnaro, avendo accertato la natura della donazione indiretta da parte del de cuius a favore di M.L. delle somme costituenti il prezzo di acquisto del terreno oggetto di compravendita del 1973 e la simulazione dell’atto di vendita relativo al trasferimento della nuda proprietà dell’appartamento, sito in (OMISSIS).
Tuttavia, la Corte distrettuale, ha errato, nell’aver confermato la sentenza di primo grado, laddove ha ritenuto che l’imputazione andava effettuata secondo il valore dei beni di cui si dice al momento della donazione e non, invece, al momento dell’apertura della successione. Posto che l’istituto della collazione mira ad assicurare la “par condicio” degli eredi, la valutazione dei beni conferiti in natura o per imputazione alla massa ereditaria va fatta con riferimento al valore dei beni stessi alla apertura della successione, mentre, una volta procedutosi a tali operazioni preliminari, il valore dei cespiti, compresi nella massa da dividere, va calcolato, al fine dell’assegnazione delle singole quote, con riferimento al momento della divisione stessa”.