Le sanzioni principali

guida-in-stato-di-ebbrezza-avvocato-studio-legale-monselice-este-montagnana-abano-terme-conselve-cartura-albignasego-selvazzano-solesino-padova-rovigo

SANZIONE AMMINISTRATIVA

La prima ipotesi di guida in stato di ebbrezza è punita con la sola sanzione amministrativa (una somma di denaro) e si ha quando il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro.

La sanzione è il pagamento di una somma da euro 531 ad euro 2.125.

accertamenti-della-polizia per ebbrezza-avvocato-studio-legale-monselice-este-montagnana-abano-terme-conselve-cartura-albignasego-selvazzano-solesino-padova-rovigo

SANZIONE PENALE

Le altre due ipotesi di guida in stato di ebbrezza sono punite con la sanzione penale (arresto e ammenda) e si hanno quando vengono rilevati i seguenti valori:

  • tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro;
  • tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro.

La sanzione prevista è:

  • nel primo caso l’ammenda da euro 800 ad euro 3.200 e l’arresto fino a sei mesi;
  • nel secondo caso l’ammenda da euro 1.500 ad euro 6.000 e l’arresto da sei mesi ad un anno.

In tali casi si aprirà un processo penale, usualmente con il sistema del decreto penale di condanna.

L’interessato riceverà la notifica di un atto giudiziario (con la classica busta verde) con il quale viene indicata la pena cui sarà sottoposto il condannato.

Attenzione

Non si sottovaluti che si tratta di una vera e propria sanzione penale, anche quando la pena dell’arresto viene sostituita con la sanzione pecuniaria.

Questo rileva per l’abitualità nel reato e per gli altri effetti penali.
Di solito il decreto penale di condanna prevede, qualora possibile, la sospensione condizionale della pena, per cui non sarà necessario pagare in concreto la somma comminata.

DECRETO PENALE DI CONDANNA

Come appena riferito, di solito la sanzione penale per la guida in stato di ebbrezza viene perseguita con l’emissione di un decreto penale di condanna.
In tali casi usualmente il pubblico ministero concede la sospensione condizionale della pena.
Quando però il beneficio della sospensione condizionale non viene concesso d’ufficio, sarà opportuno valutare di svolgere opposizione al decreto penale di condanna con il patrocinio di un avvocato, per chiedere i benefici ritenuti più congrui al caso concreto.
Questo anche perché la misura della conversione dell’arresto nella pena pecuniaria prevede una somma piuttosto alta, attualmente 250,00 euro per ogni giorno di arresto: non è affatto raro quindi trovare sanzioni per euro 5.000,00 o più (con soli 20 giorni di condanna).
In tutte e tre le ipotesi (amministrative e penali), è prevista la sanzione della sospensione della patente di guida.

SOSPENSIONE DELLA PATENTE

Unitamente alle sanzioni principali di cui sopra, vengono applicate anche le sanzioni accessorie.
Tra queste vi è la sanzione della sospensione della patente di guida, che è comminata in tutte e tre le ipotesi di guida in stato di ebbrezza previste dal comma 2 dell’art. 186 CdS.
Se c’è la violazione amministrativa della lettera A (tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro), la sospensione va da tre a sei mesi.
Se c’è la violazione penale si devono distinguere le due ipotesi:
– per il caso previsto dalla lettera B (tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro), la sospensione va da sei mesi ad un anno;
– per il caso previsto dalla lettera C (tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro), la sospensione va da uno a due anni.
La sospensione della patente prevista dalla condanna penale prevale su quella applicata dal prefetto in via amministrativa, sovrapponendosi ad essa. Qualora le due forme di sospensione abbiano la stessa durata non ci saranno problemi, perché coincideranno. Invece se quella penale sarà maggiore dell’altra, si applicherà il periodo più lungo.
Nel caso in cui il giudice penale si pronunci dopo il prefetto e disponga una sospensione minore, usualmente il condannato avrà già espiato la sospensione, ricevendo un danno di fatto non eliminabile.
Vediamo nel dettaglio cosa dispone la norma incriminatrice.

NUOVO CODICE DELLA STRADA
(DECRETO LEGISLATIVO 30 aprile 1992, n. 285)

 

Art. 186 Guida sotto l’influenza dell’alcool

In vigore dal 30 luglio 2010

1. E’ vietato guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche.

2. Chiunque guida in stato di ebbrezza è punito, ove il fatto non costituisca più grave reato:

a) con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 531 ad euro 2.125, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi;
b) con l’ammenda da euro 800 ad euro 3.200 e l’arresto fino a sei mesi, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno;
c) con l’ammenda da euro 1.500 ad euro 6.000, l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. Se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente di guida è raddoppiata. La patente di guida è sempre revocata, ai sensi del capo II, sezione II, del titolo VI, in caso di recidiva nel biennio. Con la sentenza di condanna ovvero di applicazione della pena su richiesta delle parti, anche se è stata applicata la sospensione condizionale della pena, è sempre disposta la confisca del veicolo con il quale è stato commesso il reato, salvo che il veicolo stesso appartenga a persona estranea al reato. Ai fini del sequestro si applicano le disposizioni di cui all’articolo 224-ter .

2-bis. Se il conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale, le sanzioni di cui al comma 2 del presente articolo e al comma 3 dell’articolo 186-bis sono raddoppiate ed è disposto il fermo amministrativo del veicolo per centottanta giorni, salvo che il veicolo appartenga a persona estranea all’illecito. Qualora per il conducente che provochi un incidente stradale sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l), fatto salvo quanto previsto dal quinto e sesto periodo della lettera c) del comma 2 del presente articolo, la patente di guida è sempre revocata ai sensi del capo II, sezione II, del titolo VI. È fatta salva in ogni caso l’applicazione dell’articolo 222.

2-ter. Competente a giudicare dei reati di cui al presente articolo è il tribunale in composizione monocratica.

2-quater. Le disposizioni relative alle sanzioni accessorie di cui ai commi 2 e 2-bis si applicano anche in caso di applicazione della pena su richiesta delle parti.

2-quinquies. Salvo che non sia disposto il sequestro ai sensi del comma 2, il veicolo, qualora non possa essere guidato da altra persona idonea, può essere fatto trasportare fino al luogo indicato dall’interessato o fino alla più vicina autorimessa e lasciato in consegna al proprietario o al gestore di essa con le normali garanzie per la custodia. Le spese per il recupero ed il trasporto sono interamente a carico del trasgressore.

2-sexies. L’ammenda prevista dal comma 2 è aumentata da un terzo alla metà quando il reato è commesso dopo le ore 22 e prima delle ore 7.

2-septies. Le circostanze attenuanti concorrenti con l’aggravante di cui al comma 2-sexies non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a questa. Le diminuzioni di pena si operano sulla quantità della stessa risultante dall’aumento conseguente alla predetta aggravante.

2-octies. Una quota pari al venti per cento dell’ammenda irrogata con la sentenza di condanna che ha ritenuto sussistente l’aggravante di cui al comma 2-sexies è destinata ad alimentare il Fondo contro l’incidentalità notturna di cui all’articolo 6-bis del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160, e successive modificazioni.

3. Al fine di acquisire elementi utili per motivare l’obbligo di sottoposizione agli accertamenti di cui al comma 4, gli organi di Polizia stradale di cui all’articolo 12, commi 1 e 2, secondo le direttive fornite dal Ministero dell’interno, nel rispetto della riservatezza personale e senza pregiudizio per l’integrità fisica, possono sottoporre i conducenti ad accertamenti qualitativi non invasivi o a prove, anche attraverso apparecchi portatili.

4. Quando gli accertamenti qualitativi di cui al comma 3 hanno dato esito positivo, in ogni caso d’incidente ovvero quando si abbia altrimenti motivo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi in stato di alterazione psico-fisica derivante dall’influenza dell’alcool, gli organi di Polizia stradale di cui all’articolo 12, commi 1 e 2, anche accompagnandolo presso il più vicino ufficio o comando, hanno la facoltà di effettuare l’accertamento con strumenti e procedure determinati dal regolamento.

5. Per i conducenti coinvolti in incidenti stradali e sottoposti alle cure mediche, l’accertamento del tasso alcoolemico viene effettuato, su richiesta degli organi di Polizia stradale di cui all’articolo 12, commi 1 e 2, da parte delle strutture sanitarie di base o di quelle accreditate o comunque a tali fini equiparate. Le strutture sanitarie rilasciano agli organi di Polizia stradale la relativa certificazione, estesa alla prognosi delle lesioni accertate, assicurando il rispetto della riservatezza dei dati in base alle vigenti disposizioni di legge. Copia della certificazione di cui al periodo precedente deve essere tempestivamente trasmessa, a cura dell’organo di polizia che ha proceduto agli accertamenti, al prefetto del luogo della commessa violazione per gli eventuali provvedimenti di competenza. Si applicano le disposizioni del comma 5-bis dell’articolo 187.

6. Qualora dall’accertamento di cui ai commi 4 o 5 risulti un valore corrispondente ad un tasso alcoolemico superiore a 0,5 grammi per litro (g/l), l’interessato è considerato in stato di ebbrezza ai fini dell’applicazione delle sanzioni di cui al comma 2.

7. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, in caso di rifiuto dell’accertamento di cui ai commi 3, 4 o 5, il conducente è punito con le pene di cui al comma 2, lettera c). La condanna per il reato di cui al periodo che precede comporta la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo da sei mesi a due anni e della confisca del veicolo con le stesse modalità e procedure previste dal comma 2, lettera c), salvo che il veicolo appartenga a persona estranea alla violazione. Con l’ordinanza con la quale è disposta la sospensione della patente, il prefetto ordina che il conducente si sottoponga a visita medica secondo le disposizioni del comma 8. Se il fatto è commesso da soggetto già condannato nei due anni precedenti per il medesimo reato, è sempre disposta la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI.

8. Con l’ordinanza con la quale viene disposta la sospensione della patente ai sensi dei commi 2 e 2-bis, il prefetto ordina che il conducente si sottoponga a visita medica ai sensi dell’articolo 119, comma 4, che deve avvenire nel termine di sessanta giorni. Qualora il conducente non vi si sottoponga entro il termine fissato, il prefetto può disporre, in via cautelare, la sospensione della patente di guida fino all’esito della visita medica.

9. Qualora dall’accertamento di cui ai commi 4 e 5 risulti un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, ferma restando l’applicazione delle sanzioni di cui ai commi 2 e 2-bis, il prefetto, in via cautelare, dispone la sospensione della patente fino all’esito della visita medica di cui al comma 8.

9-bis. Al di fuori dei casi previsti dal comma 2-bis del presente articolo, la pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita, anche con il decreto penale di condanna, se non vi è opposizione da parte dell’imputato, con quella del lavoro di pubblica utilità di cui all’articolo 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, secondo le modalità ivi previste e consistente nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze. Con il decreto penale o con la sentenza il giudice incarica l’ufficio locale di esecuzione penale ovvero gli organi di cui all’articolo 59 del decreto legislativo n. 274 del 2000 di verificare l’effettivo svolgimento del lavoro di pubblica utilità. In deroga a quanto previsto dall’articolo 54 del decreto legislativo n. 274 del 2000, il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria ragguagliando 250 euro ad un giorno di lavoro di pubblica utilità. In caso di svolgimento positivo del lavoro di pubblica utilità, il giudice fissa una nuova udienza e dichiara estinto il reato, dispone la riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente e revoca la confisca del veicolo sequestrato.  La decisione è ricorribile in cassazione. Il ricorso non sospende l’esecuzione a meno che il giudice che ha emesso la decisione disponga diversamente. In caso di violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, il giudice che procede o il giudice dell’esecuzione, a richiesta del pubblico ministero o di ufficio, con le formalità di cui all’articolo 666 del codice di procedura penale, tenuto conto dei motivi, della entità e delle circostanze della violazione, dispone la revoca della pena sostitutiva con ripristino di quella sostituita e della sanzione amministrativa della sospensione della patente e della confisca. Il lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena per non più di una volta.