Il compenso e i costi dell’avvocato per l’assistenza e la consulenza nelle aste giudiziarie è previsto dalle apposite tariffe ministeriali.
Molte persone trovano complicato tale meccanismo di individuazione del costo della procedura, che presuppone nozioni di procedura civile per trovare il giusto riferimento all’interno delle tariffe.
Inoltre i potenziali interessati preferiscono avere un parametro immediato del compenso del professionista, almeno in via indicativa, così da poter valutare subito il costo e la possibilità o convenienza della partecipazione assistita all’asta.
Il compenso in percentuale sul valore dei beni all’asta
Per gli indicati motivi lo studio legale dell’avvocato Baraldo ritiene di dover fornire anche un metodo alternativo rispetto alle tariffe ministeriali, così da offrire un parametro di immediata comprensione per tutti.
Il meccanismo è quello del compenso che si fonda su una percentuale del valore dei beni oggetto dell’asta giudiziaria indicato in perizia.
Pertanto il potenziale cliente potrà applicare la percentuale sul valore dei beni che è stato attribuito ai beni dal tribunale con la perizia.
Si ricorda che la percentuale rappresenta il compenso imponibile, per cui dovrà essere maggiorata degli accessori di legge (spese generali, iva e cpa).
Saranno da aggiungere anche le anticipazioni non imponibili, qualora esistenti (ad esempio le marche da bollo).
La misura del compenso percentuale da applicare al valore dei beni all’asta
La percentuale da applicare al valore dei beni oggetto di asta giudiziaria, per individuare il compenso dell’avvocato, è il 3%.
E’ previsto un importo minimo di 350,00 euro per i beni di valore esiguo.
All’importo che risulta dal calcolo vanno aggiunti gli accessori previsti per legge, come sopra indicato.