IL PROBLEMA DEL COSTO DEL PROCESSO

Molto spesso i clienti si lamentano del costo imprevisto dei processi e delle attività di cui il loro avvocato chiede il pagamento.

I medesimi desidererebbero poter conoscere in anticipo il costo preciso del processo, in modo da poter pianificare i pagamenti e l’impegno di spesa.

Anche al fine di poter valutare la convenienza economica di un’iniziativa processuale, che in taluni casi potrebbe rivelarsi eccessiva rispetto agli interessi perseguiti o ai valori della domanda.

LA SOLUZIONE: IL COMPENSO IN PERCENTUALE

Per rispondere positivamente a tali esigenze e dare soddisfazione ai propri clienti, l’avvocato può adottare una tariffa in percentuale calcolata sul valore della domanda.

Il sistema agevola la costituzione di un rapporto fiduciario fondato sulla chiarezza e sull’immediata comprensibilità, in quanto consente di conoscere in anticipo il costo del processo.

I VANTAGGI DEL PAGAMENTO IN PERCENTUALE

Il sistema è di immediata comprensione per il cliente, che così può preventivare esattamente il costo del processo e pianificare il relativo impegno di spesa.

Il calcolo a percentuale infonde tranquillità non solo al cliente, ma anche al professionista, in quanto entrambi hanno sin dall’inizio del rapporto l’esatta misura dell’importo che costituirà il compenso: l’avvocato conoscerà il corrispettivo del proprio impegno, mentre il cliente saprà da subito il peso che dovrà sopportare.

Le parti avranno comunque il diritto di recedere dal rapporto in qualsiasi momento, liberandosi dall’obbligo delle prestazioni future, mentre per quelle già esaurite permarrà l’obbligo di esecuzione.

LA BASE DEL CALCOLO IN PERCENTUALE

Si evidenzia che il calcolo della percentuale avverrà sul valore della domanda iniziale e non del risultato finale cui la causa condurrà.

Questo per un motivo molto semplice: perché è soltanto nel momento iniziale che le parti instaurano il rapporto e decidono la misura e la convenienza del proprio impegno.

Quindi se è giusto che il cliente conosca da subito l’esatto importo della spesa, è altrettanto giusto che anche il professionista conosca da subito il corrispettivo per la propria attività.

L’accordo deve infatti essere fondato sul reciproco rispetto e senso di responsabilità, secondo il principio di buona fede che vige in materia contrattuale.

Le parti assumeranno un rapporto paritario, senza che una prevalichi l’altra secondo logiche di forza o predominio.

Tabella in materia di decreto ingiuntivo per il recupero di un credito.

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Percentuali per il decreto ingiuntivo

COME FUNZIONA

I pagamenti avverranno a scaglioni in relazione alla fase processuale da svolgere.

Questo significa che il costo totale del processo sarà frazionato in base alle sue fasi, che di solito sono quattro: studio, introduttiva, istruttoria, decisoria.

Il momento del pagamento avverrà all’inizio della relativa fase, prima che l’avvocato svolga l’attività.

Questo meccanismo rappresenta una garanzia per entrambe le parti, perché il controllo sarà incrociato: il professionista non inizierà a lavorare senza compenso, il cliente non rischierà di pagare l’intero processo se il rapporto non sarà di suo gradimento.

Di conseguenza le parti saranno spronate ad agire con lealtà e buona fede: il professionista darà corso all’incarico al più presto, in relazione alle necessità della procedura; il cliente pagherà in anticipo solo la fase di attività che deve essere introdotta.

IL PRIMO PAGAMENTO: LE ANTICIPAZIONI

Il primo frazionamento avrà una misura maggiore rispetto alle altre, in quanto sarà aumentato delle anticipazioni necessarie per introdurre la causa.

Si tratta delle spese vive che gravano su ogni processo e che l’Erario pretende dall’avvocato: tipicamente si tratta delle spese per la notificazione degli atti, l’iscrizione a ruolo, le copie autentiche.

Per correttezza si chiarisce che nelle anticipazioni descritte non è inclusa l’imposta di registro, che grava sulla pronuncia del giudice (sentenza o decreto) e che viene liquidata solo alla fine del processo: essa sarà pagata a parte direttamente dal cliente, allorché gli perverrà il modello F24.

LE SINGOLE VOCI DEL CALCOLO

La percentuale indica il compenso, ovvero il corrispettivo per l’attività da svolgere.

Esso rappresenta un imponibile, per cui su di esso saranno calcolate:

l’IVA (22%) – imposta sul valore aggiunto

la CPA (4%) – cassa previdenza avvocati

Oltre al compenso sono dovute le anticipazioni, ovvero le spese vive che gravano sul processo (contributo unificato, marche da bollo, spese di notificazione e altre spese non imponibili).

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COSA COMPRENDE LA PERCENTUALE

Il compenso è riferito ad un singolo processo, al singolo grado e a una singola fase dello stesso.

E’ noto che esistono il processo di cognizione, quello di esecuzione, quello cautelare etc. etc..

Allo stesso modo esistono il primo grado, l’appello e la Cassazione: ogni grado ha una parcellazione autonoma.

Di solito, il sistema più idoneo per distinguere un processo da un altro è quello che fa riferimento al numero di ruolo (detto numero di R.G.) assegnato dal tribunale.

MANCATO PAGAMENTO

Il mancato pagamento del compenso nei termini indicati, determinerà la sospensione dell’attività dell’avvocato, che viene espressamente esonerato dal cliente per le eventuali decadenze processuali.

Questo in quanto il rapporto è fondato sul principio di reciproca responsabilità, per cui entrambe le parti saranno obbligate a rispettare con precisione le proprie obbligazioni: il cliente dovrà pagare il compenso nella misura e nei tempi concordati, l’avvocato dovrà predisporre e depositare gli atti necessari per la difesa della fase processuale di riferimento.

In questo modo entrambe le parti hanno la possibilità di verificare la correttezza dell’adempimento altrui, con libertà:

  • per il cliente di cambiare avvocato, qualora quest’ultimo non dimostri sufficienti capacità professionali o comunque si deteriori il rapporto fiduciario;
  • per l’avvocato, qualora il cliente non paghi con precisione il compenso o non dimostri apprezzamento per l’impegno profuso dal professionista o comunque si deteriori il rapporto fiduciario.

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